lettera n° 119 : 9 febbraio 1929 : a Tatiana

marzo 26, 2010

Carissima Tania,
hai ricevuto il mezzo foglio che ti ho scritto 15 giorni fa nella lettera alla mamma? Io ho ricevuto le tue lettere del 4 e del 5 febbraio (con la lettera di Giulia). Qui ha fatto 4 o 5 giorni di gran freddo, con una nevicata eccezionale; ma è stata una parentesi. Il tempo si è rimesso e il sole è
nuovamente primaverile. La famosa borsa per l’acqua calda mi è stata utilissima: mi ha aiutato a superare brillantemente la situazione, senza troppo gravi disturbi. Proprio oggi ho ricevuto i 5 numeri del «Marzocco» che non mi erano giunti settimana per settimana. Forse tu hai già avvertito la Libreria che alcune riviste dal 1° dell’anno non mi arrivano piú, come ti ho scritto, e perciò il servizio riprende: non ho ancora ricevuto invece la «Rassegna settimanale della Stampa Estera».
Cosí non ho ricevuto il n. del 20 gennaio della «Fiera Letteraria» che mi interessa di avere (gli altri n. li ho avuti). Ti ripeto ancora di avvertire che non mi mandino piú dei nuovi libri. Ora che posso scrivere in cella, prenderò delle note dei libri che mi servono e ogni tanto le invierò alla Libreria.
Adesso che posso prendere degli appunti di quaderno, voglio leggere secondo un piano e approfondire determinati argomenti e non piú «divorare» i libri. Penso che solo eccezionalmente, per qualche bel libro di attualità, di cui io non posso conoscere l’esistenza, si può fare a meno del mio avviso. D’altronde la Libreria, che non ha certo uno schedario dei libri già inviati, mi ha già due volte spedito dei doppioni. Sai? Scrivo già in cella. Per adesso faccio solo delle traduzioni, per rifarmi la mano: intanto metto ordine nei miei pensieri. – Mi sono sempre dimenticato di
domandarti una notizia che mi interessa molto: potrai informartene presso l’avvocato. Il Giudice Istruttore militare ha avuto delle noie per le dichiarazioni fatte da me e da Terracini al Tribunale Speciale? Se ne è lamentato con l’avvocato? Ciò che egli mi aveva detto era troppo importante per la mia difesa perché io potessi essere tenuto alla discrezione: d’altronde egli non mi parlò da solo a solo, ma in presenza del cancelliere, con abbondanza di particolari, in modo che io credetti di
essere autorizzato a servirmi delle sue affermazioni. Tuttavia, se avesse avuto delle noie, mi dispiacerebbe, perché in lui non c’era accanimento contro di me.  
Cara Tania, scrivimi piú spesso: ti sei dimenticata delle cartoline?
Ti abbraccio
Antonio
Ho ricevuto anche la tua lettera dell’8.

Lascia un commento